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TAR FVG, sentenza n. 2808/09 Localizzazione discariche


Alla stregua della concezione tradizionale, nonchè delle previsioni ordinamentali, il Comune si configura quale ente esponenziale degli interessi della collettività rappresentata; pertanto, è stato deciso che tale veste legittima il Comune medesimo a ricorrere in sede giurisdizionale contro atti che si assumono lesivi di situazioni sostanziali che si ricollegano alle funzioni ed alla posizione istituzionale del Comune quale Ente pubblico territoriale, e quindi, ogniqualvolta, nella prospettazione del ricorrente, la illegittimità dell’atto si traduca concretamente in un pregiudizio o in una nella perdita di utilità riferibili al Comune, sia come ente amministrativo sia come ente esponenziale. Occorre, tuttavia, ricordare che l’azione giurisdizionale amministrativa è data per la tutela non tanto dell’interesse oggettivo della legittimità degli atti amministrativi, bensì delle situazioni giuridiche soggettive incise dal provvedimento amministrativo del quale si deduce l’illegittimità; pertanto, l’interesse a ricorrere deve ritenersi sussistente in relazione alla compresenza dei tre fattori costituiti dall’interesse legittimo - ovverosia dalla titolarità di una posizione sostanziale e personale, tale da differenziare il soggetto agente rispetto alla generalità dei consociati - dalla lesione diretta, immediata ed attuale, concretamente subita, e dal vantaggio sperato, ricavabile dalla chiesta rimozione giurisdizionale dell’atto impugnato

(Nel caso di specie, il Collegio ha, invece, rilevato che è mancata la dimostrazione, da parte del Comune, del pregiudizio effettivo derivante dall’opposto progetto della discarica: pregiudizio di natura essenzialmente ambientale, con riflessi diretti sulla salute dei cittadini).

In materia di smaltimento di rifiuti, la legittimazione all’impugnazione del provvedimento di localizzazione di una discarica viene normalmente riconosciuta ai Comuni nel cui territorio l’impianto dovrebbe essere collocato subordinatamente alla dimostrazione di un effettivo pregiudizio che detta discarica sarebbe in grado di arrecare nell’ambito territoriale di rispettiva competenza.

(Nella fattispecie, il Collegio ha evidenziato che il Comune ricorrente non si sarebbe dovuto limitare a denunciare genericamente un potenziale danno di natura ambientale ridondante sulla salute dei cittadini, ma avrebbe dovuto dare una dimostrazione stringente che, in parte qua, cioè nella parte che riguardavano aspetti di rischio per la salute pubblica, le modifiche progettuali introdotte ed imposte nel provvedimento impugnato erano inidonee od insufficienti a fronteggiare il paventato pericolo per la salute. Il ricorrente avrebbe dovuto, cioè, contestare l’inadeguatezza delle misure concernenti il ripetuto profilo sanitario, dettate dai soggetti deputati al controllo del progetto, e, in particolare, dalla A.S.S.).



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