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Impianti eolici off shore

TAR MOLISE, sentenza n. 374/2010

In via generale, la localizzazione di un impianto alimentato da fonti rinnovabili è idonea ad intercettare interessi pubblici di dimensione ultraregionale: tuttavia, occorre osservare che il legislatore ha inteso riconoscere distinta ed autonoma evidenza ai vari interessi pubblici implicati nel relativo procedimento e, tra questi, a quello ambientale. A tal fine ha delineato un procedimento complesso, un vero e proprio “procedimento di procedimenti” scandito cioè in subprocedimenti autonomi, di volta in volta finalizzati all’esame degli aspetti ambientali, di quelli propri del demanio marittimo ed infine di quelli direttamente connessi alla produzione dell’energia elettrica.

(Nella specie, il Collegio ha sottolineato che il legislatore ha inteso infine riconoscere alla verifica di impatto ambientale la natura di vero e proprio sub procedimento autonomo che si perfeziona con un provvedimento immediatamente impugnabile). L’interesse all’approvigionamento energetico ha una sicura dimensione ultraregionale, e per tale motivo viene affidato alla valutazione del Ministero dello sviluppo economico nell’ambito del procedimento di rilascio dell’autorizzazione unica (analoga dimensione ultraregionale riveste l’interesse alla navigazione ed all’utilizzo del demanio marittimo, affidato alla ponderazione dell’autorità marittima nell’ambito dell’ulteriore autonomo subprocedimento di rilascio della concessione demaniale all’uopo prevista. Tuttavia, non si può riconoscere all’interesse ambientale, inciso dalla realizzazione di un impianto eolico off-shore, analoga dimensione ultraregionale, dal momento che gli effetti diretti ed indiretti di possibile pregiudizio recati dall’impianto di produzione di energia elettrica alle varie componenti del valore ambientale (uomo, flora, fauna, aria, acqua, clima, suolo e patrimonio culturale) non può prescindere dal criterio della vicinitas in quanto il maggiore o minore impatto dell’opera sui fattori ambientali è strettamente collegato alla dimensione spaziale e ciò soprattutto in presenza di impianti non inquinanti ma ad elevato “impatto visivo”. (Nella specie, il Collegio ha sottolineato che la localizzazione dell’opera in questione non ha intercettato un valore ambientale anonimo ed indefinito, bensì quelle componenti, geograficamente determinate e delimitate, che assumono le forme e le caratteristiche proprie delle bellezze panoramiche del territorio molisano, come pure dell’ecosistema e delle comunità presenti in quella determinata zona e, con maggiore evidenza, di quelle componenti presenti sulla fascia costiera molisana e sul territorio a quella immediatamente prossimo).


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